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L'outlook della settimana. Il punto al 14 gennaio 2025

Crescita globale debole

L’autorevole, World Economic Situation and Prospects 2025 (WESP), delle Nazioni Unite, affronta la situazione economica globale partendo da monito del Segretario Generale Guterres: “I paesi non possono ignorare questi pericoli. Nella nostra economia interconnessa, gli shock da una parte del mondo fanno aumentare i prezzi dall’altra. Ogni paese è interessato e deve essere parte della soluzione, basandosi sui progressi compiuti. Abbiamo tracciato un percorso. Ora è il momento di realizzarlo. Insieme, facciamo del 2025 l’anno in cui mettiamo il mondo sulla strada giusta per un futuro prospero e sostenibile per tutti”. Il dato principale che emerge dallo studio è che la crescita globale rimarrà debole a causa dell’incertezza persistente. Una minore inflazione e politiche monetarie più espansive offrono sollievo, ma le tensioni commerciali, gli elevati oneri del debito e i rischi geopolitici offuscano le prospettive. WESP, per l’Italia prevede una crescita del Pil nel 2025 allo 0,7% dal 0,5% del 2024. Modesta sarà anche la ripresa della crescita Europea nel 2025, guidata da un’inflazione in calo, da politiche monetarie meno restrittive e da mercati del lavoro resilienti.

Europa, tra sviluppo e integrazione, una politica monetaria equilibrata

Questa settimana abbiamo due importanti interviste a membri del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea Philip R. Lane e Piero Cipollone. Il primo parla di politica monetaria, mostrando come la direzione sui tassi è individuata, ma sostenendo che la BCE non dovrà essere troppo aggressiva, o troppo morbida: “la direzione è chiara. Ma ciò che dovremo elaborare quest'anno è la via di mezzo, ovvero non essere né troppo aggressivi né troppo cauti nelle nostre azioni”.
Il secondo, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera analizza la debolezza economica dell'area euro, attribuendola a una scarsa capacità di innovazione e alla frammentazione del mercato europeo. Cipollone evidenzia la necessità di maggiori investimenti, di un mercato unico più integrato (aspetto che prende in esame anche Lane: L’Europa ha molti modi per crescere più velocemente. Sta diventando sempre più importante aumentare l’attività economica. L’espansione dei mercati per beni e servizi tramite una maggiore integrazione aiuterebbe la nostra economia.e di una politica monetaria che supporti la crescita economica senza eccessivo timore dell'inflazione. Inoltre, Cipollone discute dell'importanza dell'euro digitale per rafforzare l'autonomia strategica dell'area euro e ridurre la dipendenza da operatori esteri nel settore dei pagamenti.

In Italia tra consumi e risparmi

A novembre, secondo le stime di Banca d’Italia, sono diminuiti i prestiti al settore privato mentre sono aumentati i depositi bancari.

Per le vendite al dettaglio in novembre, mentre a livello europeo, secondo Eurostat, si osserva una leggera crescita del volume, in Italia,  secondo Istat, si registra una contrazione congiunturale e una crescita meno robusta su base tendenziale rispetto alle medie di eurozona e UE. In Italia, la grande distribuzione è l'unico canale di vendita in crescita, mentre le altre forme distributive sono in calo. E a dicembre c’è stato anche un lieve aumento del Misery Index di Confcommercio, ma, spiega il direttore dell'Ufficio Studi Mariano Bella, "l’espansione moderata dell’area del disagio sociale non suscita particolari preoccupazioni. Se i segnali positivi, anche se timidi, di recupero dei consumi si confermeranno nei prossimi mesi, potrebbero favorire la crescita economica e l’occupazione, mantenendo l’indice di disagio sociale ai minimi storici, secondo la misurazione del MIC". 
Nell’anno del Giubileo, un aiuto ai consumi potrebbe arrivare anche dall’impatto dello 
shopping tourism, secondo un focus di Confcommercio e Format Research. Durante i saldi invernali, le imprese ritengono che questo fenomeno incida sulle proprie vendite in modo molto o abbastanza consistente, con una percentuale compresa tra il 44% e il 51%.
 

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