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L'outlook della settimana. Il punto al 17 dicembre 2024

Inflazione e tassi di interesse: la direzione di marcia è chiara

Giovedì scorso, la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, compiendo un ulteriore passo in avanti verso l’allentamento della politica monetaria, pur rimanendo in un ambito ancora restrittivo. Come ha detto Christine Lagarde in un suo discorso di oggi (16 dic. 2024) a Vilnius, “L'attuale posizione politica è restrittiva. Ma se i dati in arrivo continueranno a confermare la nostra linea di base, la direzione di marcia è chiara e ci aspettiamo di abbassare ulteriormente i tassi di interesse. In termini di orientamento futuro, in precedenza avevamo detto che "manterremo i tassi di riferimento sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario". Questa tendenza era necessaria in un contesto di elevata inflazione realizzata e di elevata incertezza sull'inflazione futura. Ma non riflette più l'evoluzione del panorama macroeconomico, le nostre prospettive di inflazione o l'equilibrio dei rischi ad essa correlati”.
In Italia l’inflazione è fra le più basse dell’Area euro e, a novembre è stata rivista da Istat a 1,3%, in leggera risalita dal dato di ottobre scorso, 0,9%, ma in diminuzione dello 0,1% rispetto alla stima preliminare di fine novembre.
Nell’ultimo 
Rapporto ABI troviamo nel dettaglio le ultime rilevazioni sui tassi di mercato, tutti in diminuzione.

Italia rallenta, ma il quadro di fine anno potrebbe essere migliore delle attese

Come avevamo visto la settimana precedente, l’OCSE aveva ridimensionato il pil italiano allo 0,5% per il 2024, stesso dato che ci fornisce la Banca d’Italia nelle sue Proiezioni Macroeconomiche per l’Italia, specificando che questo dovrebbe accelerare nel successivo triennio, a tassi intorno all’1 per cento in media, sospinto dalla ripresa dei consumi e delle esportazioni. La situazione globale, così come quella italiana, è caratterizzata da incertezza. Nonostante la resilienza, è investita da 'venti contrari. Ciò è sintetizzato chiaramente nel primo paragrafo dell’ultima Congiuntura flash di Confindustria: “Stagnazione o ripartenza? Elevata incertezza sul PIL italiano nel 4° trimestre, dopo lo stop nel 3°: da un lato, la fiducia è bassa, l’industria in crisi, l’export debole, l’Eurozona fiacca; dall’altro, al rialzo il trend di crescita del turismo e dei servizi, il proseguimento del calo dei tassi, l’inflazione ridotta, l’attuazione del PNNR. I fattori congiunturali spingono al rialzo, ma frenano alcuni ostacoli strutturali”.
Per l’Ufficio Studi di Confcommercio, “molto dell’anno si giocherà nel prossimo mese di dicembre. I presupposti ci sono, ma la crescita della propensione al consumo e quindi il ripristino del pieno funzionamento del circuito redditi-fiducia-consumi non può essere dato per scontato. Tuttavia, indagini sul campo convergono nell’indicare un approccio favorevole delle famiglie agli acquisti del mese di dicembre, solo in parte anticipati da quelli effettuati nell’ultima settimana di novembre”. Secondo l’indagine condotta da Confcommercio in collaborazione con Format Research, cresce la quota di italiani che quest’anno si preparano a fare acquisti per i regali natalizi. La percentuale è salita al 79,9%, in aumento rispetto al 73,2% dello scorso anno.

Occupazione lavoro e competenze

Secondo l’analisi Istat sul terzo trimestre 2024 del mercato del lavoro, gli occupati aumentano in termini congiunturali di 117 mila unità e l’occupazione cresce anche in termini tendenziali (+517 mila, +2,2% rispetto al terzo trimestre 2023). Secondo l’Osservatorio INPS, poi, è in aumento il numero totale dei lavoratori nel 2024: 26.618.000, con un incremento di circa 316.000 unità rispetto all’anno precedente. Aumenta anche il numero medio delle settimane lavorate e il reddito medio annuo da lavoro.
Sono circa 356mila (dato Unioncamere Excelsior e Ministero del Lavoro) le assunzioni previste dalle imprese nel mese di dicembre e salgono a oltre 1,3 milioni per il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025. Rispetto all’anno precedente, si registra una crescita della domanda di lavoro. Tuttavia, rimane molto elevata la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese, pari a quasi la metà della domanda di lavoro. Questo è un fatto che riscontriamo, anche in altre importanti ricerche, come “Competenze e lavoro” di Confindustria, o lo studio sulle imprese del Mezzogiornodi Unioncamere e Mediobanca, dove leggiamo che per oltre l’80%, la mancanza di personale specializzato è un forte limite allo sviluppo.
E sulla questione più generica delle competenze, è illuminante lo studio OCSE, Indagine sulle competenze degli adulti 2023, che evidenzia un quadro globale eterogeneo di competenze in alfabetizzazione, calcolo e risoluzione adattiva dei problemi. Ma per quanto riguarda il nostro Paese, gli adulti di età compresa tra 16 e 65 anni hanno ottenuto, in media, 245 punti in alfabetizzazione (al di sotto della media OCSE), 244 punti in matematica (al di sotto della media OCSE) e 231 punti nella risoluzione adattiva dei problemi (al di sotto della media OCSE).

 

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