Novembre 5, 2024
L’economia è in frenata e ci sono molti dati che lo mostrano
Il manifatturiero
I dati che testimoniano il rallentamento dell’economia si fanno più frequenti e non possono passare inosservati. Sono stati pubblicati oggi gli indici PMI (Purchasing Managers’ Index) del settore manifatturiero europeo e italiano da S&P Global - HCOB PMI®. Il valore europeo è a 46.0 a ottobre, aumentando di un punto rispetto a settembre. Persistendo al di sotto di 50 (soglia neutra sotto la quale non c’è crescita), segna il ventottesimo mese di declino consecutivo, la contrazione più lunga dall’inizio della raccolta dei dati nel 1997. In Italia il settore manifatturiero segna una contrazione profonda segnando 46,9 da 48,3. Questo dato è attribuibile, tra le altre cose, alla debolezza della domanda USA e a quella dei mercati limitrofi, si pensi alla Germania e al momento difficile del settore automobilistico.
Fatturato dell’industria
L’Istat rileva che ad agosto, seppure in attenuazione rispetto a settembre, prosegue per il quarto mese consecutivo il calo congiunturale del fatturato dell’industria, toccando i minimi degli ultimi anni. Anche i servizi subiscono una flessione, che però non tocca il settore dell’alloggio e della ristorazione.
Il lavoro
In questo quadro si collocano i dati Istat sul lavoro: a settembre 2024, rispetto al mese precedente, diminuiscono occupati e disoccupati, a fronte della crescita degli inattivi. “La riduzione degli occupati registrata a settembre, scrive l’Ufficio Studi di Confcommercio commentando i dati sull’occupazione, si inscrive in un quadro coerente di indicatori che testimoniano un forte rallentamento dell’attività economica. Se il fenomeno proseguisse anche nei prossimi mesi ne conseguirebbero gravi effetti sia sulla crescita del 2024 sia, soprattutto, su quella del 2025, per effetto dell’esiguità dell’eredità trasmessa. Ciò nonostante, si nota come recentemente sia già accaduto che ci fosse una riduzione del mercato del lavoro per poi riprendersi: Il mercato del lavoro appare, cioè, ancora solido e vitale, nonostante questo inciampo. Vanno comunque osservati con molta attenzione alcuni fenomeni che, se confermati nei prossimi mesi, rischiano di impattare in misura significativa sulle condizioni economiche delle famiglie.
L’Inflazione
Un ultimo dato che cattura l’attenzione è quello sull’inflazione, in lieve aumento sia in Europa (Eurostat) che in Italia (Istat). In particolare, nel nostro Paese l’aumento è minimo nel suo complesso, da +0,7% a +0,9%, ma è la dinamica dei prezzi del comparto alimentare che risulta in preoccupante accelerazione (+2,4% da +1,1% di settembre), con effetti che si manifestano sul, così detto, “carrello della spesa” (+2,2% da +1,0%). Questo andamento è confermato dall’indice dei prezzi all’ingrosso, realizzato da Unioncamere e BMTI, secondo il quale aumentano, a settembre, i prezzi di carne, formaggi, frutta e verdura.
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