Novembre 4, 2024
Audizione del segretario generale, Luigi Taranto, sul disegno di legge di bilancio per il 2025, davanti alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. "Rafforzare il credito d’imposta per la Zes unica Sud e le misure per turismo, cultura, infrastrutture e trasporti".
Comincia oggi l'iter della Legge di Bilancio in Parlamento con le prime audizioni nelle commissioni competenti delle parti sociali. Una "maratona" che andrà avanti per 3 giorni anche con enti locali, Banca d'Italia, Ufficio parlamentare di bilancio e università e si concluderà giovedì con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. Domani è previsto l'incontro con i sindacati a palazzo Chigi. A fine novembre poi si entrerà nel vivo del testo che dalla Camera arriverà anche quest'anno blindato nel secondo ramo del Parlamento per l'ok finale. Intervenendo in sede di audizione sul disegno di legge di bilancio per il 2025, davanti alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, il segretario generale di Confcommercio-Imprese per l’Italia Luigi Taranto, ha sottolineato che "la congiuntura economica appare in forte rallentamento. Gli ultimi dati, sebbene ancora provvisori, suggeriscono la presenza di diffusi elementi di fragilità, in particolare nel funzionamento del circuito redditi-fiducia-consumi. La nostra previsione per la chiusura del 2024 è di un PIL in crescita non oltre lo 0,8%, con rischi orientati al ribasso. E l’indebolimento della prospettiva di crescita rende più arduo il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica fissati per il 2026”. “Il tratto distintivo della manovra - ha proseguito Taranto – è la scelta di rendere strutturali, a partire dal 1° gennaio 2025, l’accorpamento delle aliquote IRPEFin tre scaglioni e gli effetti delle misure di riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti. Resta, però, la necessità di perseguire, anche con il supporto degli esiti del concordato preventivo biennale, la riduzione dal 35% al 33% della seconda aliquota IRPEF, nonché l’innalzamento del corrispondente scaglione di reddito da 50.000 a 60.000 euro. Ciò anche in considerazione dell’impatto del drenaggio fiscale sui redditi di medio livello. Parimenti, è urgente, sul versante dei redditi d’impresa, dare attuazione ai principi della delega di riforma del sistema fiscale in materia di IRPEF (per imprenditori individuali e soci d’impresa) ed IRES premiali per favorire il reinvestimento degli utili in azienda e nuovi investimenti a sostegno dell’innovazione”. “Bene - ha osservato ancora il Segretario generale di Confcommercio-Imprese per l’Italia - gli interventi in materia di detassazione dei premi di produttività e dei fringe benefits, nonché la conferma della super-deduzione del costo del lavoro per le assunzioni a tempo indeterminato. L’auspicio è che queste misure incentivanti, previste per il triennio 2025-2027, diventino, anch’esse, strutturali. Per il settore turistico ricettivo, della somministrazione di alimenti e bevande e degli stabilimenti termali, bene anche la conferma delle agevolazioni fiscali per il lavoro notturno e gli straordinari festivi. Si auspicano, inoltre, tempestiva operatività e rafforzamento degli stanziamenti a sostegno degli investimenti per l’offerta turistica, anche con obiettivi di destagionalizzazione, digitalizzazione e sostenibilità. Servono, inoltre, strumenti specifici (detrazioni fiscali) per incentivare i consumi culturali”. “Quanto al rifinanziamento del credito d’imposta per la ZES Unica Sud, si segnala – ha evidenziato Taranto - la necessità di rafforzare lo stanziamento per il 2025, nonché di specializzare l’intervento a supporto degli investimenti delle PMI, riservando, invece, agli investimenti di grandi dimensioni strumenti incentivanti più coerenti con tali operazioni, come i contratti di sviluppo e i contratti d’area". "Da monitorare - ha concluso il Segretario generale di Confcommercio Imprese per l’Italia - gli impatti della programmazione finanziaria per lo sviluppo infrastrutturale del Paese. Bene il rifinanziamento delle misure a supporto dell’intermodalità e la scelta di non rialzare l’accisa sul gasolio (che resta però la più alta dell’UE). Preoccupa, però, la riduzione della dotazione finanziaria del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti per oltre 800 milioni di euro nel triennio 2025-2027. Colpisce, inoltre, il severo ridimensionamento previsto per il fondo automotive: occorre riconsiderarlo per garantire un adeguato supporto ad una filiera già fortemente gravata dagli effetti della difficile transizione energetica”.
Il testo della legge di bilancio 2025 è stato finalmente depositato alla Camera e dunque può entrare nel vivo l'iter parlamentare della manovra. Il disegno di legge, composto da 144 articoli, contiene i punti chiave anticipati dopo il varo in Consiglio dei ministri la scorsa settimana - dalla conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi da lavoro dipendente fino a 40mila euro alla riduzione a tre aliquote Irpef, passando per l'anticipo delle imposte per banche e assicurazioni pari da 3,4 miliardi, il tetto per lo stipendio dei manager della Pa, il finanziamento aggiuntivo al fondo sanitario da 1,3 miliardi per il 2025 e i tagli di spesa ai ministeri da circa 3 miliardi l'anno - ma anche diverse novità. Come la stabilizzazione dell'estrazione settimanale aggiuntiva di Lotto e Superenalotto del venerdì, con i proventi da destinare al fondo per le emergenze nazionali. Per le pensioni minime, invece, si prevede il taglio progressivo della percentuale di incremento al 2,2% per il 2025 e all'1,3% per il 2026. L'aumento per il prossimo anno quindi dovrebbe aggirarsi sui 3 euro dagli attuali 614,77 a 617,90. Arriva anche lo stop dell'aumento di spesa per le consulenze in Rai, con tagli dal 2026. Il governo prepara un percorso 'blindato' in Aula, con emendamenti contenuti visto lo spazio fiscale esiguo per ulteriori modifiche. Le audizioni sulla Manovra in Commissione Bilancio alla Camera dovrebbero svolgersi a partire da lunedì 28 ottobre.
Ecco le principali misure contenute nel testo depositato alla Camera.
- TAGLIO CUNEO FISCALE E ALIQUOTE IRPEF. Diventano strutturali sia l'accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef (circa 4,8 miliardi nel 2025, 5,5 miliardi nel 2026, 5,2 miliardi dal 2027) sia la riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori dipendenti, estendendola ai redditi fino a 40.000 euro. L'Irpef viene determinata applicando al reddito complessivo, al netto degli oneri deducibili, tre aliquote per scaglioni di reddito: fino a 28.000 euro, 23%; oltre 28.000 euro e fino a 50.000 euro al 35%; oltre 50.000 euro al 43%.
- FINANZIAMENTO SANITÀ. Il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è incrementato di 1.302 milioni di euro per l'anno 2025, 5.078 milioni di euro per l'anno 2026, 5.780 milioni di euro per l'anno 2027, 6.663 milioni di euro per l'anno 2028, 7.725 milioni di euro per l'anno 2029 e 8.898 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2030. Più risorse a medici e infermieri dei pronti soccorso. Tali stanziamenti sono ulteriormente incrementati, con decorrenza dal primo gennaio 2025, di 50 milioni di euro complessivi, di cui 15 milioni per la dirigenza medica e 35 milioni di euro per il personale del comparto.
- ANTICIPO IMPOSTE BANCHE. Per le banche la legge di bilancio depositata alla Camera prevede il differimento della deduzione delle quote delle svalutazioni e perdite su crediti e il conseguente avviamento alle Dta (imposte anticipate). Il provvedimento concorre alle entrate per circa 3,4 miliardi nel biennio 2025-2026. Le entrate derivanti dalla modifica della disciplina del versamento dell'imposta di bollo per i contratti di assicurazione sulla vita valgono 0,97 miliardi nel 2025, 0,4 nel 2026 e 0,38 nel 2027. Dalle misure sulla rideterminazione del valore di terreni e partecipazioni (0,7 miliardi nel 2025, 0,75nel 2026 e 0,8 nel 2027).
- BONUS BEBÈ ED ESTENSIONE CONGEDO. Per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2025 è riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione. Il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente deve avere una condizione economica con valore ISEE non superiore a 40.000 euro annui. L'onere derivante del provvedimento è valutato in 330 milioni di euro per l'anno 2025 e in 360 milioni di euro annui a decorrere dal 2026. Il congedo parentale a sostegno di maternità e paternità fino al sesto anno di vita del bambino viene esteso dal 60% all'80% della retribuzione da due a tre mesi. Nella determinazione dell'Isee non rilevano le erogazioni relative all'assegno unico e universale. L'autorizzazione di spesa viene dunque incrementata di 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2025.
- TETTO COMPENSI MANAGER PA. I compensi corrisposti agli organi amministrativi di vertice degli enti e degli organismi individuati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Mef, da adottarsi entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, nonché degli enti, organismi e fondazioni che ricevono, "anche in modo indiretto e sotto qualsiasi forma, contributi a carico della finanza pubblica", la cui nomina è disposta a partire dal 1 gennaio 2025, "non possono superare il limite dell'importo annuo corrispondente al 50 per cento del trattamento economico complessivo annuo lordo spettante al primo presidente della Corte di cassazione". Un limite pari a 120.000 euro lordi, considerato "adeguatamente proporzionato in relazione alla complessità degli incarichi in questione".
- SPENDING REVIEW MINISTERI. Per il periodo 2025-2027 gli obiettivi di risparmio di spesa sono stabiliti per l'importo complessivo di 300 milioni di euro il 2025, 500 milioni per il 2026 e 700 milioni a decorrere dall'anno 2027 e ripartiti tra i Ministeri. Le dotazioni di competenza e di cassa relative alle missioni e ai programmi di spesa degli stati di previsione dei Ministeri sono ridotte, per gli anni 2025 e 2026 e a decorrere dall'anno 2027, nell'ordine attorno ai 2,6 miliardi annui. In totale quindi il tagli si aggira attorno ai 3 miliardi di euro l'anno.
- DETRAZIONE 50% SU RISTRUTTURAZIONI. La detrazione delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici spetta anche per le spese documentate, sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027, nella misura fissa per tutte le tipologie di interventi agevolati pari al 36% delle spese sostenute nell'anno 2025 e al 30% delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027. La detrazione per gli anni 2025, 2026 e 2027 è innalzata al 50% delle spese per l'anno 2025 e al 36% delle spese per gli anni 2026 e 2027, nel caso in cui le spese siano sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull'unità immobiliare adibita ad abitazione principale.
- SALE ALIQUOTA SU CRIPTOVALUTE. - L'imposta sostitutiva sulle plusvalenze delle criptovalute è applicata con aliquota che sale al 42%. Lo si legge nella legge di bilancio depositata alla Camera. Sono soggetti passivi dell'imposta sui servizi digitali gli esercenti attività d'impresa che realizzano ricavi derivanti da servizi digitali nel territorio dello Stato.
- STRETTA DETRAZIONI PER REDDITI OLTRE 75MILA. Per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro gli oneri e le spese per i quali è prevista una detrazione dall'imposta lorda, considerati complessivamente, sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l'importo base determinato in corrispondenza del reddito complessivo per il coefficiente indicato in corrispondenza del numero di figli, compresi quelli nati fuori del matrimonio riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati, presenti nel nucleo familiare del contribuente. Il coefficiente da utilizzare nel calcolo è pari a 0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli che rientrano nelle condizioni previste.
- CONFERMA ESTRAZIONE AGGIUNTIVA LOTTO E SUPERENALOTTO. Stabilizzata l'estrazione settimanale aggiuntiva per il Lotto e il Superenalotto del venerdì, i ricavi andranno al Fondo emergenze nazionali. Se nel giorno dell'estrazione ricorre una festività riconosciuta agli effetti civili su tutto il territorio nazionale, l'estrazione è posticipata al primo giorno feriale successivo o, in casi eccezionali, anticipata al primo giorno feriale antecedente. Il Fondo per le emergenze nazionali viene incrementato di 50 milioni di euro l'anno a decorrere dal 2025.
- PARALIMPIADI MILANO-CORTINA. Per lo svolgimento dei Giochi Paralimpici invernali, Milano-Cortina 2026, la manovra predispone un fondo con una dotazione di 500.000 euro per ilì 2025 e 50 milioni per il 2026. Tale risorse verranno finalizzate al "finanziamento delle esigenze connesse allo svolgimento degli eventi sportivi delle Paralimpiadi Milano-Cortina 2026, nonché all'accoglienza delle delegazioni ufficiali straniere che assisteranno agli eventi sportivi delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi Milano-Cortina 2026".
Oltre al disegno di legge di bilancio il governo ha approvato un decreto legge con misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali, e un decreto legislativo con la revisione delle disposizioni in materia di accise. In particolare, viene introdotto nel Testo unico delle Accise(TUA) un sistema di qualificazione degli operatori per instaurare un rapporto di
fiducia tra soggetto obbligato e amministrazione finanziaria. Questo sistema viene denominato SOAC e permette al soggetto qualificato di poter accedere a importanti benefici, quali l'esonero dall'obbligo di prestare cauzione a garanzia del pagamento dell'imposta e la riduzione di specifici oneri amministrativi. La qualifica di SOAC ha validità per 4 anni, è rinnovabile e, avendo una connotazione reputazionale, rende tali soggetti distinguibili nella platea degli operatori del settore.
“Questa è una manovra seria e responsabile, perché da una parte cerca di sostenere i redditi medio bassi, l’occupazione, le famiglie e dall’altra parte cerca di tenere sotto controllo i conti pubblici. Bene il taglio strutturale al cuneo fiscale e gli incentivi alla natalità e alle famiglie numerose e bene gli incentivi per le imprese”. Cosi il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, per il quale “certamente è una direzione giusta. Ed esprimiamo un auspicio: che ci siano nuove risorse finanziarie, magari anche ottenute dal concordato preventivo biennale, per potere diminuire ancora la aliquota Irpef soprattutto per il ceto medio”.
"Con il disegno di legge di bilancio da 30 miliardi per il 2025, varato dal Consiglio dei Ministri, si avvia il percorso di riduzione del deficit illustrato nel Documento programmatico di bilancio trasmesso a Bruxelles. Percorso sfidante, perché si tratta di tenere sotto stretto controllo l’aggregato della spesa netta e, al contempo, di recuperare spazi di intervento per sostenere la crescita e gli investimenti pubblici e privati necessari per affrontare transizione digitale e transizione ambientale. Per quanto è fin qui emerso, bene, intanto, nell’impianto della legge di bilancio per il prossimo anno, conferme ed efficientamento (con più ampia prospettiva temporale e, forse, con qualche contenuto potenziamento) delle misure di riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro, nonché degli interventi in materia di detassazione di premi di produttività e fringe benefits, di super-deduzione del costo del lavoro per assunzioni a tempo indeterminato, di decontribuzione per l’occupazione di giovani e donne nel Mezzogiorno, di decontribuzione ZES e di incentivazione dell’autoimpiego". Così Confcommercio in una nota sulla manovra approvata dal Consiglio dei Ministri.
"Quanto all’IRPEF – prosegue la nota - se ne conferma l’impianto a tre aliquote. Occorre, però, il massimo impegno per pervenire, anche con il supporto degli esiti del concordato preventivo biennale, all’attesa riduzione al 33% della seconda aliquota. Andranno, inoltre, attentamente valutati gli impatti del processo di riordino delle spese fiscali attraverso l’applicazione di un meccanismo di “quoziente familiare”, della revisione delle accise (fermo restando l’impegno all’esclusione di ripercussioni negative per l’autotrasporto professionale) e dei rivisti bonus per ristrutturazioni edilizie. Importanti l’impegno per l’allineamento delle risorse per la sanità con la crescita del PIL nominale e, sul versante previdenziale, l’incentivazione della permanenza al lavoro". "In generale, per sostenere la crescita – ha concluso Confcommercio - restano determinanti la messa a terra degli interventi del PNRR, l’avanzamento della riforma fiscale ed una spending review orientata alla riqualificazione della struttura della spesa pubblica".
Secondo Ali, l'associazione dei librai italiani di Confcommercio, "la fruizione culturale e la lettura di libri non può essere riservata a pochi ed essere quindi un bene di lusso. Ma leggendo i dati dell’osservatorio sui consumi culturali di Impresa Cultura Confcommercio, di cui Ali è parte, sembrerebbe proprio di sì". "Sono, infatti in calo - ha osservato il presidente Paolo Ambrosini tutti gli indicatori sui consumi culturali e sui libri, con il paradosso di una spesa media in aumento,
segno che chi consuma cultura spende mediamente di più di quanto spendeva un anno fa". “È paradossale - prosegue Ambrosini - che in presenza di dati così preoccupanti la risposta nella di legge di bilancio sia il ‘non pervenuto’, come se la lettura sia ritenuta dalle istituzioni fatto che non necessita di strategia pubblica. E tutto questo in assenza dall’insediamento del governo ad oggi di un momento di ascolto. Per questo torno a sollecitare le istituzioni e il ministro Giuli in particolare, affinché venga convocata la filiera del libro”. “Come imprese e cittadini - conclude Ambrosini – non possiamo accettare che l’Italia, paese che proprio alla cultura deve lo straordinario successo dei flussi turistici, si veda anche il rapporto di impresa cultura Italia (http://bit.ly/3AsnSaK), non abbia una strategia di intervento pubblico sul libro e la lettura, che del mondo culturale rappresenta uno dei settori principali, come attestano tutti gli studi e le ricerche.”
“Il testo della legge di bilancio arrivato alla Camera va preso come il primo passo per la costruzione del piano strutturale di bilancio di medio-termine”. Così Pasquale Russo, presidente di Conftrasporto-Confcommercio, che apprezza l’annunciato finanziamento pluriennale, nell’ottica di un inquadramento strutturale, sia del “marebonus” che del “ferrobonus”, necessari per continuare il processo di riequilibrio delle quote modali. Le risorse stanziate, però, sono giudicate inferiori a quelle che andrebbero impegnate per garantire alle due misure di agevolare in maniera stabile l’intermodalità. “Conftrasporto-Confcommercio apprezza che il Governo abbia recepito gli impatti negativi in merito all’ipotesi di intervento sull’accisa per il diesel eliminando qualsiasi riferimento alla misura, dando anche il reale peso alle indicazioni europee in merito ai cosiddetti SAD (Sussidi Ambientalmente Dannosi), sui quali non riscontriamo previsioni normative su eventuali modifiche ai regimi attuali”, conclude l’Associazione.
“Tutte le categorie dell'autotrasporto saranno salvate tranne, per l’ennesima volta, i bus turistici italiani. Sentir parlare di impegno europeo ha il sapore della beffa: è doveroso ricordare che ad oggi la nostra categoria è la sola tra quelle del trasporto esclusa dal beneficio dell'accisa agevolata sul gasolio, beneficio che proprio per la stessa Europa ci spetterebbe di diritto da circa 20 anni. Siamo stanchi di essere trattati come una categoria di serie B, composta da aziende di serie B e cittadini di serie B”: così Riccardo Verona, presidente di An.bti–Confcommercio.
"Il profilo della legge di bilancio sembra assumere un connotato penalizzante per l'intero comparto dell'automotive, prevedendo tagli lineari per diversi miliardi di euro alle misure di sostegno al rinnovo del parco delle auto e dei veicoli commerciali, senza includere nel contempo misure alternative". Lo ha affermato il presidente di Federauto, Massimo Artusi, a proposito del taglio di 4,6 miliardi al Fondo Automotive.
"Di fronte alle difficoltà che il sistema automotive sta affrontando – ha osservato ancora - c'era da attendersi una manovra che mettesse in priorità misure di sostegno al settore, anziché tagli draconiani e misure penalizzanti. Riteniamo giusto che si attenuino le politiche dei bonus, che finora poco hanno influito sulla necessità di invertire la tendenza al ribasso del mercato dell'auto. Tuttavia, se viene ridotto drasticamente il fondo per l'ecobonus e se si tagliano addirittura i fondi per l'autotrasporto, senza prevedere misure di supporto al settore con una revisione complessiva del sistema di tassazione in grado di alleggerire il carico fiscale per le famiglie e le imprese che intendono investire per acquistare un'auto o un veicolo commerciale nuovo, significa che si sta rinunciando a perseguire una politica di rilancio del comparto automotive". I concessionari ribadiscono la necessità di "avviare una profonda revisione della fiscalità sugli autoveicoli, nel solco di quanto previsto dalla Legge Delega approvata lo scorso anno. Ci auguriamo vivamente pertanto – ha concluso Artusi - che il governo voglia essere coerente con le sue scelte politiche, dando una risposta adeguata nell'ambito degli sviluppi parlamentari e interministeriali della legge di bilancio".
“Il Piano strutturale di bilancio di medio termine rappresenta una sfida complessa: da un lato, richiede l’attuazione di una politica fiscale responsabile e prudente, orientata alla riduzione del deficit, con particolare attenzione alla gestione della spesa netta e un rigoroso processo di razionalizzazione della spesa pubblica. Dall’altro, la sostenibilità del debito pubblico a medio termine, alla luce del nuovo Patto di Stabilità europeo e dell’esperienza del Pnrr, rende indispensabile la programmazione e l’implementazione di riforme e investimenti capaci di stimolare l’occupazione, la produttività e la crescita”: così il direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, in audizione (link al testo integrale in pfd) davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Il successo di questo percorso - ha proseguito Bella - sarà strettamente legato agli investimenti pubblici e privati, cruciali per affrontare la transizione digitale e sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale, così come la transizione energetica e le sfide della sostenibilità ambientale. Il tutto dovrà essere sviluppato in una logica di convergenza con la sostenibilità economica e sociale, rispettando il principio della neutralità tecnologica. Per quanto riguarda occupazione, produttività e crescita, il settore terziario di mercato può giocare un ruolo fondamentale: nel 2023 ha rappresentato il 43,6% del Pil e il 50,5% dell’occupazione del nostro Paese. Lo scenario macroeconomico e gli obiettivi del Piano sono credibili. La battuta d’arresto che stimiamo per il terzo trimestre del 2024 non mette in discussione la possibilità di raggiungere rapidamente la riduzione del deficit nominale. È comunque importante ripristinare il funzionamento del circuito redditi-fiducia-consumi. Nonostante la maggiore occupazione e i maggiori salari derivanti dai rinnovi contrattuali, i consumi delle famiglie languono. Stimiamo che possano tornare a crescere nei prossimi mesi, anche grazie a una politica monetaria meno restrittiva e alla conferma per il 2025 delle indispensabili riduzioni del carico fiscale. Il difetto principale delle nuove regole di bilancio europee è l’eccessiva complessità. Viene così delusa la legittima aspettativa di poter disporre, finalmente, di un sistema di conteggi semplice, chiaro e condivisibile, almeno nelle linee generali, dall’opinione pubblica. La complessità non giova alla partecipazione dei cittadini al grande progetto collettivo di un’Europa più competitiva, più prospera, più solidale”.
“In ogni caso – ha concluso Bella - riforme e investimenti per valorizzare il capitale umano, una riorganizzazione del sistema fiscale che includa una revisione organica dell’IRPEF e una solida strategia per incentivare l’occupazione, soprattutto femminile, e gli investimenti, insieme all’apertura dei mercati per favorire il pluralismo imprenditoriale, l’innovazione tecnologica e organizzativa, e una maggiore efficienza nei trasporti e nella logistica, sono elementi chiave per aumentare la produttività. E la crescita della produttività nel settore dei servizi può dare un contributo decisivo alla crescita complessiva del nostro Paese”.
“Il Piano Strutturale di Bilancio di medio termine è una prova sfidante: perché si tratta di praticare la responsabilità di una politica fiscale prudente per il rientro dal deficit eccessivo ponendo sotto controllo, in particolare, l’aggregato della spesa netta e misurandosi con un impegnativo processo di razionalizzazione della struttura della spesa pubblica. Ma anche perché, alla luce del riformato Patto di Stabilità europeo e dell’esperienza del PNRR, la sostenibilità di medio termine del debito pubblico chiama in causa la necessità di programmare ed attuare un’agenda di riforme e investimenti capaci di stimolare occupazione, produttività e crescita potenziale”: così Luigi Taranto, segretario generale di Confcommercio-Imprese per l’Italia, intervenendo all’incontro di Palazzo Chigi per la presentazione dello schema di Psb (link al documento in pdf) alle associazioni imprenditoriali (il documento sarà presentato alle Camere a ridosso del prossimo Consiglio dei ministri, ndr).
“Un’agenda - ha proseguito Taranto – in cui saranno centrali gli investimenti pubblici e privati necessari per misurarsi tanto con la transizione digitale e con potenzialità e impatti dell’intelligenza artificiale, quanto con la transizione energetica e le esigenze di sostenibilità ambientale secondo un’ottica di piena convergenza con la sostenibilità economica e sociale, a partire dal rispetto del principio di neutralità tecnologica. Quanto all’occupazione, alla produttività e alla crescita, un contributo particolarmente rilevante potrà venire dal terziario di mercato che, nel 2023, ha contribuito per il 43,6% alla formazione del prodotto del nostro Paese e per il 50,5% alla costruzione dell’occupazione”.
“Riforme e investimenti a sostegno della qualificazione del capitale umano e dell’occupabilità, un riordino del sistema fiscale che affronti un’organica riforma dell’Irpef e dia stabili prospettive a principi e misure di impulso all’occupazione e agli investimenti, apertura dei mercati a supporto del pluralismo imprenditoriale, innovazione tecnologica e organizzativa e valorizzazione della funzione abilitante dei trasporti e della logistica ai fini della competitività, possono agire come propellente degli incrementi di produttività e gli incrementi di produttività del sistema dei servizi -ha concluso il segretario generale di Confcommercio - possono recare un contributo decisivo al rafforzamento della crescita del nostro Paese”.
Il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha illustrato iil 27 settembre scorso in Consiglio dei ministri il Piano Strutturale di Bilancio (guarda il link in pdf) di medio termine adottato, con i dati aggiornati alla luce delle revisioni di contabilità nazionale rilasciate dall'Istat lo scorso 23 settembre e dopo il confronto con le parti sociali avvenuto mercoledì scorso. In particolare, il Piano conferma la traiettoria della spesa primaria netta (nuovo indicatore univoco sottoposto alla sorveglianza della Commissione) che avrà, nei prossimi 7 anni (orizzonte temporale di riferimento), un tasso di crescita medio vicino all'1,5%, compatibile con il profilo stimato dalla Commissione. Partendo da una stima del 3,8% del Pil per l'anno in corso (più bassa del 4,3% stimato lo scorso aprile), il Governo si pone l'obiettivo di portare il rapporto deficit/Pil al 3,3% nel 2025 e al 2,8% nel 2026, che consentirà di uscire dalla procedura per deficit eccessivo. I tassi di crescita della spesa primaria netta previsti, che nell'arco dei 7 anni avranno una traiettoria media vicina all'1,5%, sono: 1,3% nel 2025; 1,6% nel 2026; 1,9% nel 2027; 1,7% nel 2028; 1,5% nel 2029; 1,1% nel 2030 e 1,2% nel 2031.
Secondo un Focus del Piano strutturale di bilancio, nel caso di attuazione delle riforme del Pnrr e di quelle necessarie per estendere a sette anni il periodo di aggiustamento dei conti, il debito pubblico scenderebbe fino a raggiungere il 109,6% del Pil nel 2041. Un quadro positivo che si affianca agli scenari avversi: "non tutti gli scenari di medio periodo devono essere di tipo avverso", si legge nel documento, anche se la Commissione Ue ha richiesto esplicitamente di non considerare gli effetti delle previsioni di crescita programmatiche interne al Piano delle riforme e degli investimenti non ancora attuati. Forse per questo proprio non si vede sulla crescita l'impatto delle innovazioni del Pnrr che dovrebbe rendere l'Italia più competitiva. Dal 2027 la crescita del Paese indicata dal Piano fuori dall'analisi di sensitività torna infatti sotto l'1%: allo 0,8% nel 2027 e 2028 e allo 0,6% nel 2029. Inoltre, anche la crescita dell'1,1% del 2026 viene considerata dall'Upb, l'authority italiana dei conti pubblici, superiore di 0,2 alle proprie stime, che quindi prevedono un Pil sotto l'1%.
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