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L'outlook della settimana. Il punto al 29 ottobre 2024

Prospettive economiche globali, stime del FMI, conti pubblici italiani

Dall’ultimo World Economic Outlook del FMI leggiamo che la crescita globale rimane sostanzialmente stabile e se per gli USA c’è stata una revisione al rialzo, per altre economie avanzate, specie europee, si è andati al ribasso, come in Italia, dove la crescita del PIL è stata stimata allo 0,7% nel 2024 e allo 0,8% per il 2025. 
Nel 2023, secondo i dati Istat, migliorano i conti pubblici: l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è stato pari al 7,2% del PIL, con una diminuzione di 8,8 miliardi di euro rispetto al 2022. Ma il Debito Pubblico in Italia ''è ancora molto alto'', come afferma il vice-capo dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Helge Berger, rispondendo al giornalista della Repubblica Paolo Mastrorilli, nel corso della presentazione dell'outlook sull'Europa (QUI al video dal minuto 32). ''Il deficit è ancora più alto di quanto dovrebbe essere'' rileva. ''La chiave per Paesi come l'Italia e altri, che hanno alti livelli di debito, è di essere un po' più ambiziosi rispetto a una riduzione solo graduale del deficit''.

Il ruolo del PNRR e le stime di crescita in Italia

Secondo il Rapporto di Previsione – Autunno 2024, I Nodi della competitività. La crescita dell’Italia fra tensioni globali, tassi e PNRR, a cura del Centro Studi di Confindustria, il PIL mondiale si mantiene in moderata espansione, decelerando di poco nel 2025. In Italia, la crescita del PIL, a seguito della revisione Istat, si attesta a +0,8% quest’anno e 0,9% il prossimo, in linea con le stime del Governo. Il numero di occupati continua a crescere in linea con il PIL. E in un contesto comunque complesso, il PNRR è cruciale per la crescita del paese: l’Italia è più avanti degli altri nell’attuazione del Piano ma dobbiamo correre. Infatti, quest’anno abbiamo speso poco (9,5 miliardi su 44).
Estremamente interessante per comprendere le dinamiche del nostro Paese, l’analisi dell’ufficio Studi di Confcommercio sulle economie regionali nel 2024, dal quale si apprende che i consumi sono tornati ai livelli pre-covid ma, rispetto al 2023, rallentano in tutte le regioni ad eccezione di Liguria ed Umbria. Per quanto riguarda il Pil, nel 2024 la stima è di una crescita dello 0,8% (al ribasso rispetto al +0,9% stimato ad agosto). A livello territoriale, tuttavia, il Mezzogiorno cresce più del doppio rispetto al Nord (nel 2024 +1,2% contro il +0,5%), ma i consumi al Sud mostrano una maggiore debolezza con un +0,4% per il 2024, a fronte dello 0,5% del Nord.

Fiducia dei consumatori e delle imprese

 A ottobre 2024, secondo gli ultimi dati Istatsia l’indice del clima di fiducia dei consumatori sia l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese sono stimati in diminuzione. Il clima di fiducia delle imprese scende portandosi su un livello minimo da aprile 2021. Il calo è dovuto al peggioramento nel comparto manifatturiero e in quello dei servizi di mercato. In particolare, nella manifattura emerge una diminuzione della fiducia tra le imprese che producono beni intermedi e beni strumentali mentre nei servizi di mercato è il comparto del trasporto e magazzinaggio ad evidenziare un calo massiccio del clima di opinione. L’indice di fiducia dei consumatori evidenzia un’evoluzione sfavorevole dovuta principalmente ad un deterioramento delle opinioni sulla situazione economica generale e ad un peggioramento delle aspettative.

Povertà e condizioni sociali nell'Unione Europea

Non è passato inosservato l'interessante studio Eurostat sulla povertà in relazione alla situazione familiare vissuta durante l'infanzia. Secondo i dati dell’istituto di statistica europeo, una persona su cinque che nasce in un contesto di povertà familiare nell’Unione Europea è probabile che rimarrà povera in età adulta. In sostanza, la situazione socio-economica e finanziaria durante l’adolescenza, potrebbe influenzare lo standard di vita futuro. In alcuni Paesi ciò è   ancora più evidente e in Italia questo fenomeno toccherebbe un minore su tre.

 

 

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