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L'outlook della settimana: il punto al 30 aprile 2024

La politica monetaria in un contesto storico in continua e repentina evoluzione
Il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo con un dinner speech alla Conferenza inaugurale del ChaMP Research Network, organizzata a Francoforte sul Meno dalla Banca Centrale Europea, ha mostrato come oggi, in un momento storico in continua evoluzione, in cui si sono susseguiti numerosi eventi eccezionali “che tendiamo a concettualizzare come shock – forse a causa dei limiti della nostra conoscenza”, la sfida è analizzare questi eventi complessi e trasformarli in una comprensione nuova e migliore del funzionamento dell’economia. Per quanto riguarda la politica monetaria della BCE, il Governatore Panetta riflette che bisogna “valutare il rischio che la politica monetaria diventi troppo restrittiva”. “La politica monetaria è ovviamente troppo restrittiva se finisce per provocare una profonda recessione, ma è anche troppo restrittiva anche se spinge l’inflazione al di sotto del target e provoca una stagnazione economica prolungata”.

La crisi del Mar Rosso
Tra i molti sconvolgimenti al “paesaggio economico” c’è la a crisi del Mar Rosso con il grave deterioramento della sicurezza per i trasporti internazionali. Scaturita il 19 ottobre 2023, quando gli Huthi, gruppo armato yemenita ha iniziato una serie di attacchi diretti contro le navi mercantili passanti per lo stretto di Bab el-Mandeb, ha di fatto comportato grandi mutamenti per i traffici commerciali, come riporta lo studio Allianz Trade “La crisi nel Mar Rosso: effetti sulle imprese italiane e sul commercio internazionale”, realizzato con Format Research. Il Mar Rosso è una rotta che rappresenta il 30% del traffico mondiale di container; da inizio anno, il numero di navi in transito è diminuito del 76%, mentre, il volume delle spedizioni intorno al Capo di Buona Speranza è aumentato del 193%. Questo allungamento della rotta intorno al Continente africano ha comportato gravi ripercussioni su tempi di spedizione e costi, impattando pesantemente sulle imprese che stanno reagendo per superare le nuove difficoltà logistiche.

La fiducia in calo
Dopo il rialzo registrato a marzo 2024, scrive Istat, il clima di fiducia delle imprese diminuisce tornando al livello dello scorso febbraio. Il calo dell’indicatore complessivo rappresenta un diffuso peggioramento della fiducia in tutti i comparti economici indagati. Ad aprile 2024 l’indice di fiducia dei consumatori si riduce per il secondo mese consecutivo e registra il valore più basso da novembre 2023. Il ridimensionamento dell’indice è dovuto principalmente al peggioramento delle aspettative sulla situazione economica generale (comprese le attese sulla disoccupazione), su quella familiare nonché ad un deciso deterioramento delle opinioni sulla possibilità di risparmiare in futuro.
Commentando i dati dell’Istat sulla fiducia di consumatori e imprese ad aprile, il direttore dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, ha sottolineato che “alla luce di quanto emerge dalle risultanze dell’indagine sul clima di fiducia di famiglie e imprese si può affermare che l’incertezza sia l’elemento che caratterizza questo periodo. Incertezza che – secondo Bella – genera, poi, anche qualche atteggiamento contraddittorio, per esempio tra attese di ordini in crescita e di vendite in declino, in un contesto in cui, in generale, sembra in aumento la propensione agli investimenti”.

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