Ottobre 22, 2023
La “dote” di 24 miliardi servirà soprattutto per la riduzione delle tasse per i redditi medio-bassi e per l’anticipo della riforma Irpef. Confcommercio: "Su fisco e lavoro avvio in giusta direzione, ma servono misure strutturali".
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Documento programmatico di bilancio (Dpb), ovvero l'architrave di quella che sarà la manovra finanziaria per il 2024 che dovrebbe ammontare a 27,2-27,3 miliardi. Lo si evince dagli interventi indicati dal ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che per le coperture della legge di bilancio ha indicato - oltre ai 15,7 miliardi di extra-deficit autorizzati dal Parlamento - si sono reperiti 5 miliardi da tagli di bilancio, 2,5-2,6 di rimodulazioni spese anticipate al 2023 e 4 dal fondo per la riduzione fiscale.
Entrando ulteriormente nel dettaglio il ministro ha spiegato che 10 miliardi sono stati destinati alla conferma del taglio del cuneo, 4,5 all'accorpamento delle aliquote Irpef, 5 al rinnovo dei contratti della Pa e altre risorse per la guerra in Ucraina e il rifinanziamento delle missioni all'estero (1,2 miliardi circa); c'è poi il rifinanziamento degli sgravi su fringe e premi di produttività.
La manovra vale complessivamente "poco meno di 24 miliardi, frutto di 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese. La considero molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità continuando a seguire la visione che il governo ha messo dall'inizio del suo mandato, nonostante il quadro complesso", ha detto la premier Giorgia Meloni al termine del Cdm.
Da parte sua il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha affermato che "la manovra ha una sua solidità: avevo detto e ribadisco che l'impostazione sarebbe stata seria e prudente e questo è confermato. Ci siamo concentrati esclusivamente, con l'extradeficit, per dare una forma di sollievo ai redditi medio bassi e soprattutto ai redditi dei dipendenti".
Di seguito le principali misure contenute nella legge di bilancio e nel Dl Fiscale.
CUNEO FISCALE. Con la manovra circa dieci miliardi vengono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo (7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro). A questa misura si aggiunge la riforma delle aliquote Irpef con l'accorpamento delle prime due fasce (0-15mila al 23% e 15-28mila al 23%) al 23% per tutti i redditi fino a 28mila euro l'anno. Un provvedimento finanziato con 4,3 miliardi. La contemporanea applicazione della riduzione del cuneo contributivo e della nuova aliquota Irpef, calcola il Mef, avrà l'effetto di rafforzare le buste paga dei lavoratori dipendenti fino 1.298 euro annui (per 27.500 euro lordi annui). Scatta anche l'innalzamento per i dipendenti della no tax area a 8500 euro. Ai fini dell'Irpef, per i contribuenti titolari di un reddito complessivo superiore a euro 50.000 l'ammontare della detrazione dall'imposta lorda, è diminuito di 260 euro. Novità in arrivo anche per le partite Iva: fino a 170 mila euro stop al maxi acconto di novembre, si passa a rate nei mesi successivi, non pagheranno più in anticipo le tasse.
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE NUMEROSE. In favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità sono destinate risorse pari a 1 miliardo di euro. Viene confermata la carta "dedicata a te" nella misura di 600 milioni di euro per l'anno 2024, si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro per l'anno 2024 e vengono stanziate risorse per il rifinanziamento del contributo straordinario per il caro energia e il bonus sociale elettricità (200 milioni di euro) per sostenere le fasce più deboli della popolazione nel primo trimestre dell'anno prossimo, il trimestre nel quale i consumi di energia sono più rilevanti. Rafforzato il bonus asili nido. Arriva una decontribuzione a salire per le imprese che assumono madri che hanno due figli fino all'età di 10 anni e per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni. (AGI)Man
CONTRATTI PA E SANITÀ. Tra gli altri provvedimenti della manovra 7 miliardi di euro sono destinati per il rinnovo dei contratti della Pa scaduti, a partire da quelli del comparto sicurezza, con 2,5 miliardi per il personale medico-sanitario. Alla sanità nel suo complesso vanno 3 miliardi per il 2024 e 4,2 a decorrere dal 2026. Dal 1 gennaio 2024 e' prevista l'entrata in vigore della global minimum tax al 15% per i gruppi multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro.
IMPRESE. Viene confermata la detassazione dei premi produttività al 5% e la soglia fino a 2 mila euro dei fringe benefit per i lavoratori con figli a carico, fino a 1000 euro per tutti gli altri (si potranno utilizzare anche per pagamenti di affitto e mutuo prima casa). Previsti anche per il 2024 incentivi per le assunzioni di donne disoccupate, confermati i beneficiari dell'assegno di inclusione e i giovani. Arriva anche la detassazione per i lavoratori del settore del turismo notturno e festivo.
RESHORING IN ITALIA. Alle imprese e attività produttive che ritornano a investire in Italia sarà riconosciuta una tassazione agevolata: riduzione del 50% delle imposte sui redditi. L'agevolazione si applica nel periodo d'imposta in cui avviene il trasferimento e per i 5 anni successivi. Per poter beneficiare dell'agevolazione l'attività deve essere stata svolta in precedenza in un paese diverso da uno Stato UE o appartenente allo Spazio Economico Europeo. Per evitare delocalizzazioni, l'impresa dovrà restituire quanto ricevuto, pagando anche gli interessi, se decide di trasferire l'attività in un altro Stato durante il periodo in cui beneficia dell'agevolazione e nei successivi 5 anni.
"Manovra necessariamente sobria e prudente in considerazione di uno scenario geopolitico e congiunturale difficile ed esposto a rischi di peggioramento". Questo il primo commento di Confcommercio sulla manovra economica approvata dal Consiglio dei Ministri. Secondo la Confederazione, "spiccano, a contrasto dell’impatto dell’inflazione sui livelli di reddito bassi e medio-bassi, gli interventi in materia di riduzione del cuneo contributivo e fiscale con il debutto, tra l’altro, di un sistema IRPEF a tre aliquote. Si tratta, però, di misure limitate al solo 2024 e che, in prospettiva, andranno rese strutturali".
"Quanto alla “no tax area” – prosegue la nota - si procede all’equiparazione tra redditi di lavoro dipendente e redditi da pensione. Ma, progressivamente, bisogna equiparare la soglia di incapienza anche per i lavoratori autonomi ed i piccoli imprenditori. Positivi, inoltre, l’esordio della rateizzazione del secondo acconto delle imposte sui redditi per lavoratori autonomi ed imprenditori, la maggiore deduzione IRES ed IRPEF per le nuove assunzioni, l’innalzamento del tetto dei fringe benefit". "In materia di lavoro, bene il sostegno del welfare aziendale e della contrattazione di produttività: le misure andranno però rese strutturali. Resta poi l’esigenza di interventi in materia di detassazione degli incrementi salariali definiti in sede di rinnovo dei CCNL".
"Di rilievo, infine – conclude Confcommercio - l’introduzione della “global minimum tax” per i gruppi di imprese multinazionali perché segue l’approccio comune, già condiviso a livello OCSE e G20, di una riforma delle regole fiscali internazionali che consenta di ridurre le distorsioni dovute ai differenti livelli di tassazione nei Paesi".
Confcommercio ha partecipato il 13 ottobre scorso, insieme alle altre rappresentanze sindacali e datoriali, all'incontro con il governo a Palazzo Chigi per l’esposizione del disegno di legge di bilancio 2024 in vista del varo della manovra in Consiglio dei ministri. “Come Confcommercio - ha detto Lino Enrico Stoppani, vice presidente vicario - facciamo innanzitutto nostri i richiami degli organismi internazionali e del Governo al senso di sobrietà, prudenza e responsabilità nelle politiche di bilancio che l’attuale momento impone. Detto questo, apprezziamo la conferma del taglio del cuneo contributivo per i redditi più bassi e l’attuazione della prima parte della riforma fiscale con la riformulazione delle aliquote Irpef. Ma è chiaro che sono necessari ulteriori interventi e investimenti, in particolare sui temi del lavoro, del fisco e del credito, anche per favorire una maggiore crescita del Paese”. “Ci auguriamo pertanto – ha proseguito Stoppani – che proseguano gli interventi di riforma del sistema fiscale con ulteriori misure di riduzione del carico impositivo, di contrasto all’evasione, di semplificazione degli adempimenti e con l’introduzione del concordato preventivo biennale e dell’IRI per gli utili reinvestiti in azienda. In materia di lavoro auspichiamo interventi di detassazione degli aumenti derivanti dai rinnovi nazionali dei contratti collettivi, una valorizzazione e incentivazione del welfare privato sui temi della previdenza e della sanità integrativa favorendo una maggiore integrazione tra sistema pubblico e sistema privato, un adeguamento strutturale della soglia di esenzione dei fringe benefits e, in materia di ammortizzatori sociali, un giusto equilibrio tra contribuzione e prestazioni effettive perché il nuovo regime ha portato ad un aumento dei costi soprattutto per le imprese del terziario di mercato”. “Infine – ha concluso il vicepresidente vicario di Confcommercio - c’è un problema di credito aggravato anche dall’intonazione della politica monetaria attuale. A questo proposito, occorre dotare il Fondo centrale di garanzia di risorse aggiuntive e attuare una riforma del Fondo stesso che premi gli investimenti e che punti a mitigare il rischio e gli accantonamenti patrimoniali delle banche per favorire l’accesso al credito. E’ chiaro comunque che le prospettive di crescita dipenderanno molto dalle riforme e dagli investimenti programmati del PNRR per il quale è fondamentale contrastare la filiera del ritardo”.
''Se si vuole aiutare un’importante categoria di professionisti e incoraggiare la transizione energetica ed ecologica sul trasporto veicolare, bisogna assolutamente aggiornare il tetto di deducibilità per l'acquisto dell'auto a beneficio degli agenti e rappresentanti di commercio''. Lo chiede in una nota Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggiore Associazione del comparto della vendita diretta, aderente a Confcommercio.
''La legge di bilancio potrebbe essere l'occasione giusta, anche se il viceministro Maurizio Leo ha preso tempo sulla revisione delle tax expenditures. In ogni caso, in ottica di attuazione della delega fiscale, è necessario un intervento che sanerebbe una situazione ormai anacronistica. La soglia di deducibilità risale infatti al 1986 e ammonta a 25.822 euro. Si tratta di una cifra assolutamente inadeguata ai prezzi odierni delle vetture, soprattutto se parliamo di ibrido o elettrico'', aggiunge Sinatra.
''Per l'agente di commercio l'auto è uno strumento imprescindibile di lavoro, dunque chiediamo un sostegno concreto sulla deducibilità - conclude il presidente Univendita - per migliorare la qualità del nostro traffico veicolare e per consentire a un importante settore economico di esprimere al meglio le proprie potenzialità''.
L’Italia delle micro e piccole imprese è fra le più esposte agli attacchi informatici: rispetto allo stesso mese del 2022, nel settembre scorso c’è stato infatti un aumento del 116% degli attacchi ransomware con comprovata richiesta di riscatto. La Lombardia è stata la regione più colpita, con il 53% di tutti gli attacchi registrati durante il mese in Italia, in particolare nei settori della manifattura, dei servizi e della sanità. Questi gli ultimi aggiornamenti del Rapporto Cyber primo semestre 2023 curato dall’Assintel Cyber Think Tank. Per far fronte a questi continui attacchi, Assintel ha messo a disposizione di tutta la community ICT una piattaforma, la Cyber Threat Infosharing, il cui scopo principale è quello di informare le imprese tecnologiche su tutti i rischi cyber in tempo reale, 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, in modo che siano attrezzate ad intervenire a cascata con le loro imprese clienti. A tal proposito, la presidente di Assintel Confcommercio, Paola Generali, lancia un appello al Governo: “ora che la trasformazione digitale è ormai capillare occorre alzare la guardia sulle vulnerabilità dei sistemi informativi e le minacce che le potrebbero sfruttare, e che in alcuni casi possono minacciare la vita stessa delle aziende. Ma per farlo occorre sia sensibilizzare gli imprenditori, soprattutto delle realtà più piccole, sia metterli nelle condizioni di poter investire in sicurezza. Per questo chiediamo al Governo di inserire in manovra provvedimenti che diano alle micro e piccole imprese contributi per la cybersicurezza, sia a livello di software, sia di consulenza, sia di formazione”.
“La previsione di inserire nella prossima legge di bilancio la detassazione per il lavoro notturno e per gli straordinari dei soggetti che operano nel turismo è una misura virtuosa che abbiamo accolto con soddisfazione”. Così Riccardo Verona, presidente di An.bti–Confcommercio, Associazione nazionale bus turistici italiani. “Purtroppo, come abbiamo fatto notare a più riprese, la nostra categoria, pur rappresentando a tutti gli effetti le vere ‘ruote del turismo’ e pur generando importanti benefici sui conti pubblici, contribuendo in maniera sensibile al Pil nazionale (basti pensare solo ai 270 milioni di euro di accise derivanti dall’acquisto dei carburanti e ai 100 milioni di euro incassati direttamente dai Comuni attraverso l’emissione dei ticket per l’accesso alle Ztl), non viene ad oggi ancora riconosciuta nel settore del turismo. In sintesi – prosegue Verona – noi ci troviamo nella spiacevole situazione di avere tutte le criticità tipiche del settore senza avere i benefici che l’impegno delle istituzioni riesce talvolta a portare al comparto. Questo ci pone nella difficile posizione di dover affrontare le grandi difficoltà del contesto attuale senza adeguato sostegno: la carenza di autisti, la stabilizzazione dell’aliquota agevolata per i bus turistici, il rinnovo parco mezzi solo per citarne alcune”.
“Chiediamo che la detassazione del lavoro notturno e per gli straordinari dei soggetti che operano nel turismo sia estesa anche ai lavoratori delle aziende che rappresentiamo al fine di avvicinare i giovani alla categoria e premiare debitamente il personale già presente. Torniamo altresì a porre l'accento sull'esigenza di pervenire in tempi brevi al riconoscimento del settore dei bus turistici nella casa istituzionale che sentiamo come nostra, ovvero il Ministero del Turismo”, conclude il presidente An.bti.
Rallenta la crescita dell'economia italiana, anche se buone notizie sembrano arrivare dal fronte dell'inflazione. Secondo il Fondo monetario internazionale, infatti, il Pil crescerà dello 0,7% sia quest'anno che il prossimo, con un taglio rispettivamente pari allo 0,4% e allo 0,2% rispetto alle previsioni pubblicate nel luglio scorso. Il dato, contenuto nel World economic outlook dell'istituto di Washington, è inferiore a quello programmatico inserito nella Nadef, con il governo che prevede un incremento del prodotto interno lordo pari allo 0,8% nel 2023 e all'1,2% nel 2024. Si raffredda, al contempo, la corsa dei prezzi al consumo: il Fondo stima infatti che l'indice del costo della vita crescerà del 6% quest'anno, per poi frenare al 2,6% il prossimo. E in buona salute si mantiene anche il mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione sostanzialmente stabile al 7,4% nel 2023 e al 7,3% nel 2024.
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