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BUONI PASTO: DA COMMISSIONI INSOSTENIBILI I VERI RISCHI DI TENUTA DEL SISTEM

L’iniziativa sostenuta dalla Vice Ministra Castelli e finalizzata a ridurre le commissioni a carico degli esercizi convenzionati, arrivate a superare anche il 20%, è l’unica garanzia per il futuro del buono pasto e, in un momento come questo, anche un’azione forte per contrastare le spinte inflazionistiche, aiutando a salvaguardare il potere d’acquisto di tutti i consumatori.

L’iniziativa sostenuta dalla Vice Ministra Castelli e finalizzata a ridurre le commissioni a carico degli esercizi convenzionati, arrivate a superare anche il 20%, è l’unica garanzia per il futuro del buono pasto e, in un momento come questo, anche un’azione forte per contrastare le spinte inflazionistiche, aiutando a salvaguardare il potere d’acquisto di tutti i consumatori.

Questo intervento si tradurrà in minori costi per centinaia di migliaia di esercizi, principalmente bar, ristoranti, piccoli esercizi commerciali, nei quali si spendono i buoni pasto. Lo Stato, tuttavia, continuerà a pagare i buoni pasto meno del loro valore e per questo sosteniamo che la vera prospettiva è quella di una riforma strutturale che metta al centro la salvaguardia del valore reale del buono pasto.

 

Il raggiungimento di una equità del mercato dei buoni pasto porterà ulteriori vantaggi per i consumatori evitando il rischio che sia sempre più difficile spenderli ed anzi facendo in modo che cresca per qualità e diffusione la rete degli esercizi in cui ne è possibile l’utilizzo.”

 

È questa la posizione che tutte le sigle che rappresentano le diverse tipologie di esercizi convenzionati (bar, ristoranti, alimentari, supermercati e ipermercati) hanno promosso congiuntamente per una riforma complessiva del sistema dei buoni pasto, ormai non più rinviabile.

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