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L'outlook della settimana. Il punto al 3 settembre 2024

In diminuzione l’inflazione. Dalla BCE di parole di cautela.
Tra una decina di giorni, il prossimo 12 settembre, la Banca Centrale Europea comunicherà le decisioni di politica monetaria. Sapremo se i tassi di riferimento della BCE resteranno invariati o, come molti auspicano subiranno un nuovo taglio. I dati sull’inflazione forniti da Eurostat la collocano in calo nella zona euro al 2,2%. Questo dato  potrebbe incoraggiare i decisori su prospettive di un nuovo allentamento delle politiche monetarie. L’inflazione rallenta anche in Italia (Istat), scendendo all’1,1% di agosto dall'1,3% del mese precedente. Eppure questi numeri così buoni, da soli, non sono sufficienti per una decisione di un taglio dei tassi. Affronta la questione Isabel Schnabel, Membro del Comitato esecutivo della BCE in un suo intervento presso la Eesti Pank in Tallinn, Estonia: "I dati in arrivo hanno rafforzato la nostra fiducia nel fatto che permangono le condizioni per un rientro dell'inflazione al nostro obiettivo del 2% entro la fine del 2025", ma "dato che il percorso di ritorno alla stabilità dei prezzi si basa su una serie di ipotesi critiche, la politica monetaria dovrebbe procedere con gradualità e cautela". "Il ritmo dell'allentamento delle politiche non può essere meccanico. Deve basarsi su dati e analisi". Del resto è innegabile che stiamo vivendo un periodo storico carico di incertezze, segnato da terribili guerre ai confini stessi dell’Unione europea.

 

Andamento economico – famiglie, imprese, lavoro
In un contesto non certo facile, continua, pur rallentando, la crescita dell’Italia
. Secondo gli ultimi dati Istat, Conti Economici trimestrali II trimestre, c’è una sostanziale conferma delle stime preliminari del Pil del secondo trimestre 2024, con una crescita congiunturale dello 0,2% e una crescita tendenziale dello 0,9%. La crescita acquisita per il 2024 risulta dello 0,6% a fronte della stima dello 0,7% fornita a fine luglio. Ed è in calo, sempre dato Istat, la fiducia dei consumatori, mentre fa un passo in avanti quella delle imprese. Ciò è coerente con i segnali positivi dell’Indice  HCOB PMI® (Purchasing Managers’ IndexTM) sul Settore Manifatturiero Italianoche ha segnato un 49.4 ad agosto rispetto al 47.4 di luglio. Buoni anche i numeri Istat sul lavoro: a luglio 2024 il numero di occupati supera di 9 mila unità la soglia dei 24 milioni. Aumenta, invece, il peso delle spese obbligate secondo l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio, per il 2024 la quota di queste spese sul totale dei consumi delle famiglie sfiora il 42%, con un incremento di oltre 5 punti dal 1995 ad oggi.

 

Professionisti senza ordine e albo
Segnaliamo l’interessante intervista alla Presidente di Confcommercio Professioni, Anna Rita Fioroni, apparsa il 2 settembre sul Corriere della Sera Economia dove si evidenzia come in Italia ci siano 455mila professionisti senza ordine e albo. Un’indagine realizzata con Format Research traccia il profilo di questi lavoratori: si tratta per il 53,5% di uomini e per il 46,5% di donne, con un’età tra i 35 ed i 44 anni per il 19,4%, tra i 45 e i 54 anni per il 35,3% e tra i 55 e i 64 anni per il 27,4%. Quasi il 60% ha laurea o diploma. …

 

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