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L'outlook della settimana: il punto al 7 marzo 2023

Rallenta l’inflazione ma saliranno ancora i tassi
Continua a rallentare il tasso di inflazione. Secondo le stime preliminari dell’Istat
, nel mese di febbraio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e del 9,2% su base annua, da +10,0% nel mese precedente. Ma non bisogna farsi illusioni  e se la strada sembra essere quella giusta è ancora lungo il percorso da intraprendere. In una intervista alla stampa spagnola pubblicata domenica, la presidente della BCE Christine Lagarde, conferma che a metà marzo, con molta probabilità ci sarà un nuovo rialzo dei tassi d’interesse di 50 punti base. Questo perché, seppure l’inflazione complessiva è scesa e continuerà a scendere, “l’inflazione core”, indicatore economico utilizzato per misurare il tasso di inflazione escludendo dal calcolo i prezzi dei beni volatili come quelli alimentari e dell'energia, è ancora troppo alta.

Pil, indebitamento Ap e entrate tributarie
L’indebitamento  netto delle Amministrazioni  pubbliche, misurato in rapporto al Pil, è stato  pari a -8,0%, a fronte del -9,0% nel 2021. Il valore dell’indebitamento per gli anni 2020 e 2021 è stato aggiornato dall’Istat a seguito della modifica delle regole contabili europee per la registrazione dei crediti d'imposta.
 Scrive l’Istituto di statistica che nel 2022 l’economia italiana ha registrato una crescita decisa, ma inferiore rispetto a quella del 2021. A trascinare la crescita del Pil (+3,7%) è stata soprattutto la domanda nazionale al netto delle scorte, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi negativi. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, il valore aggiunto ha segnato crescite nelle costruzioni e in molti comparti del terziario, mentre ha subito una contrazione nell’agricoltura. La crescita dell’attività produttiva si è accompagnata a una espansione dell’input di lavoro e dei redditi. Il rapporto tra l’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche e il Pil ha registrato un miglioramento rispetto al 2021. E nel corso del 2022, certifica il MEF, che le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica sono state pari a 544.528 milioni di euro, con un incremento di 48.484 milioni di euro rispetto al 2021 (+9,8%).

Vendite al dettaglio
dati Eurostat sul volume delle vendite al dettaglio in Europa si rivelano peggiori di quanto ci si aspettasse e, dopo il -1,6 di dicembre, a febbraio le vendite sono salite solo dell’ 0,3%. Su base annua, poi, le vendite registrano una variazione negativa pari a -2,3% contro il -2,8% rilevato in precedenza.

La questione Brennero
Molto interessante, riflettendo sulla nostra economia, l’intervento del Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, su quanto costano alle nostre aziende le problematiche e le criticità al Brennero.
 Basti pensare che “Attraverso questo valico, transitano annualmente merci per circa 160 miliardi di euro: un terzo circa di tutto l'interscambio commerciale del nostro Paese che passa attraverso i valichi alpini”. Spiega il Presidente che i divieti di circolazione imposti dall’Austria unilateralmente hanno un costo pesantissimo per il nostro sistema economico, costo che va a pesare proprio in un momento di particolare fragilità economica, con i consumi stagnanti, l’inflazione ancora alta, le tensioni geopolitiche, tutte criticità cui sono sottoposte le economie nazionali e internazionali.

 

 

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